Sales Line intervista gli HR leader per fare il punto sul lavoro in azienda oggi e su quali sfide si trovano ad affrontare in un momento storico così mutevole.
L'intervista
Com’è cambiato il lavoro per Fater, la sua azienda?
Fater con l’arrivo della pandemia si trovava già in grande fermento.
Il cambiamento di parte del Leadership Team e lo spostamento dell’headquarter da una struttura su dieci piani ad una senza silos e barriere nell’ottica di un vero e proprio Campus erano già parte dei piani.
Gli eventi avvenuti dal marzo 2020 in poi ci hanno permesso di ripensare i modelli di lavoro, che abbiamo costruito secondo un principio al quale non intendiamo derogare: People First.
Partendo dal riconoscimento che il fine ultimo dell’azienda è contribuire alla felicità delle persone che lavorano in azienda e delle comunità nelle quali operiamo, è stato facile individuare nell’hybrid working la forma di lavoro più adeguata a combinare le esigenze di business e quelle individuali.
Oggi i nostri dipendenti per i quali non sussiste un vincolo fisico di presenza in un determinato luogo (perché la mansione deve essere fatta in un laboratorio o vicino a un macchinario specifico) possono lavorare dove, come e quando vogliono.
Al contempo, abbiamo invertito l’approccio con cui le aziende sono solite rivolgersi alle persone: non top-down ma bottom-up, partendo dall’ascoltando dei reali bisogni e fornendo risposte concrete agli stessi.
Quali sono le maggiori complessità che ha in agenda?
Fater è sempre stata un’azienda di grande successo. I nostri marchi (Pampers, Lines, Ace, Tampax, Linidor) sono presenti in tutte le case degli italiani.
Il compito principale nella mia agenda consiste, da un lato, nel rendere il principio People First realtà in tutta l’azienda: Ascolto, Sviluppo, Inclusione, Ispirazione e Divertimento sono essenziali al cambiamento culturale.
Contemporaneamente, lavorare per creare High Performing Teams nell’intera organizzazione è decisivo per l’abbattimento di barriere tra funzioni, creare fiducia e essere orientati ai risultati in modo eccellente e sinergico.
Come HR può supportare l’organizzazione in tema di agilità, identità e scalabilità?
HR è un formidabile enabler per il cambiamento nelle organizzazioni. Una premessa: i prodotti possono essere imitati, i macchinari comprati, non sono invece replicabili le persone, che costituiscono quindi il principale asset delle aziende.
Per questo motivo, più che mai in un contesto turbolento come quello attuale, i bisogni delle persone devono essere messi al primo posto.
Creare un ambiente di lavoro snello, informale, senza troppa burocrazia e gerarchia è per HR essenziale al soddisfacimento di tali bisogni, nella consapevolezza che attrarre e mantenere i talenti avviene sempre più grazie a un ambiente di lavoro concepito per dare benessere alle persone, che devono poi riconoscersi nell’identità aziendale per essere davvero felici.
Giulio Natali
HR Director e Chief Human Resources Officer di Fater, l’azienda di Lines, Pampers e Ace. Giulio Natali ha un’esperienza ventennale nei dipartimenti HR di società multinazionali in organizzazioni a matrice. Ha gestito progetti internazionali come Business Partner e ha guidato team HR anche da remoto.